Bordighera. Si trovava nella città delle palme per caso, quando ha deciso di prendere il suo clarinetto e mettersi a suonare nel sottopasso della stazione ferroviaria. “L’acustica era eccezionale e volevo provare”. E così, intorno alle 10 di oggi, il musicista ha iniziato ad esibirsi per la gioia dei passanti. Non pensava, Marco Fusi, di vedersi scrivere una multa di oltre 2mila euro. E invece, a Bordighera, per l’arte di strada non c’è spazio.
Un diverbio con un agente della Polizia Municipale, “che mi ha chiesto se fossi iscritto nell’apposito registro che, tra l’altro, non esiste nemmeno più” e tutto è finito con una bella multa.
Quanto è avvenuto, poco lontano da Sanremo, città della musica, è davvero eccezionale. Anche perché, il protagonista della vicenda non è un musicista alle prime armi che decide di guadagnarsi la vita chiedendo l’elemosina per strada, ma un professionista stimato e apprezzato in tutta Europa: Marco Fusi.
Nato a Erba, in provincia di Lodi, 44 anni fa, Marco Fusi è autore di quattro dischi venduti in tutto il mondo. Clarinettista, compositore e arrangiatore, ha iniziato la sua attività con una propria orchestra nel 2002, reinterpretando brani della tradizione klezmer, araba, gitana e balcanica.
Apprezzato musicista, vanta collaborazioni con Moni Ovadia, Ottavia Piccolo e altri big della musica e del teatro.
“A Bordighera non mi sono mai esibito, ma in zona sì, tante volte”, racconta Fusi, “Il Club Tenco di Sanremo mi ha chiamato in qualità di ospite per una rassegna a Dolceacqua, dove ho suonato con Fiorella Mannoia e Alex Britti”.
Un curriculum di tutto rispetto, quello di Marco Fusi, tra l’altro autore anche di un manuale universitario: “L’aggressività umana secondo la filosofia e l’antropologia”. Un uomo, insomma, di grande cultura e preparazione, che conosce molto bene i suoi diritti: “Ogni libera espressione d’arte è sancita dalla Costituzione Italiana e dovrebbe costituire un diritto innegabile e inalienabile”, dice, “Inoltre stavo suonando in luogo lontano dal centro abitato e senza nessun amplificatore”.
Difatti a Fusi non è stato contestato nulla riguardo al volume del suono prodotto. Sul verbale della Polizia Municipale si legge: “Violazione all’articolo 121 e articolo 225 del regio decreto del 6 maggio 1940 e articolo 221 Bis/1 del regio decreto 18 giugno 1931“.
“Probabilmente il poliziotto si è inalberato quando gli ho fatto notare che voleva multare me per non aver commesso nessun reato, mentre i venditori ambulanti di merce contraffatta continuavano a fare, indisturbati, avanti e indietro per il sottopassaggio”, dichiara Fusi, “Ho fatto solo valere i miei diritti: ho fatto presente che il decreto regio menzionato non è più valido, perché superato. Io giro il mondo per lavoro e una cosa del genere non mi era mai capitata da nessuna parte”.
“Ovviamente non pagherò la multa (“scesa” poi a 1032,91 euro se pagata mediante versamento entro 60 giorni). Chiamerò il mio avvocato e farò ricorso dal Giudice”, conclude, “E quando lo vincerò, chiederò i danni al Comune“.
Fonte:Riviera24