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    Robert Johnson

    MAX TESTA
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    Robert Johnson Empty Robert Johnson

    Messaggio Da MAX TESTA Dom 6 Mar 2011 - 19:45

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    Robert Leroy Johnson (Hazlehurst, 8 maggio 1911 – Greenwood, 16 agosto 1938) è stato un chitarrista blues statunitense.

    Fece parte della scena musicale blues sorta nella zona del delta del Mississippi (Delta Blues) tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento.

    La sua oscura biografia, scarsamente documentata, e la sua morte misteriosa all'età di soli 27 anni hanno contribuito notevolmente ad alimentare le fosche leggende sulla sua figura già circolanti in vita.

    La sorprendente combinazione di tecnica chitarristica, canto e improvvisazione caratterizzante le sue 29 storiche registrazioni, effettuate tra il 23 novembre 1936 e il 20 giugno 1937, ha costituito una base imprescindibile per intere generazioni di musicisti a venire, tra cui Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, gli Allman Brothers, Johnny Winter, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led Zeppelin.Fa parte del Club 27, il gruppo dei grandi artisti morti a 27 anni.

    Il 23 gennaio 1986 è stato tra i primi musicisti a essere introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame, segnatamente nella categoria Early Influences; la rivista Rolling Stone l'ha collocato in quinta posizione nella Lista dei 100 migliori chitarristi della storia.

    Poche sono le notizie attendibili sulla sua vita privata.

    Nasce l'8 maggio 1911 ad Hazlehurst, nel Mississippi, da una relazione extraconiugale della madre Julia Dodds con Noah Johnson, dopo che il marito di Julia, Charles Dodds Jr., l'aveva abbandonata per un'altra donna.

    Sin da bambino il giovane Johnson si appassiona alla musica, e suo fratello gli insegna a suonare l'armonica, per poi passare alla chitarra.

    Dopo un periodo trascorso a Memphis si sposa nel 1929 con Virginia Travis e si trasferisce a Robinsonville.

    L'anno successivo la moglie sedicenne muore nel dare alla luce il figlio; sconvolto dal fatto, Johnson comincia a vagare fra le città del Mississippi, divenendo un donnaiolo ed un forte bevitore.

    Nel 1931 incontra e sposa Calletta Craft e decide di trasferirsi nel villaggio di Copiah County, ma la crescente passione per la musica porta Robert sempre più distante dalla moglie e anche questa unione coniugale finisce.

    Narra la leggenda, alimentata anche dallo stesso Johnson, che il giovane bluesman abbia stretto un patto col Diavolo, vendendogli la sua anima in cambio della capacità di poter suonare la chitarra come nessun altro al mondo.

    Tale fosca mitologia è sorta e si è consolidata negli anni a seguito di diversi fatti: la sua stupefacente tecnica chitarristica, basata sul fingerpicking e tuttora additata come una delle massime espressioni del delta blues; le evocazioni generate dalla sua voce e dalle sue complesse strutture chitarristiche; il sinistro contenuto dei suoi testi, pur largamente improvvisati (come era ovvio per il genere, all'epoca), spesso narranti di spettri e demoni quando non esplicitamente riferiti al suo patto col Diavolo in persona.


    Vi contribuirono inoltre i racconti dei vari musicisti che lo conobbero, e che riferiscono della sua iniziale goffaggine nel suonare la chitarra: in base a questi racconti, peraltro tutti concordanti, Johnson scomparve dopo la morte della moglie per poi riapparire, l'anno successivo, dotato di una bravura e di un'espressività tali da lasciare tutti allibiti.

    Voci dell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo scoccare della mezzanotte a un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo in nero il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile talento chitarristico in cambio della sua anima.

    In realtà la (senz'altro più realistica) versione "ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia incontrato un misterioso bluesman di nome Ike Zinneman, il quale ebbe a fargli da maestro.

    La sinistra figura di Zinneman risulta comunque celata da un fitto velo di mistero; l'unico dato, nel completo oblìo sui suoi dati biografici, riguarda la sua abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe, nota al punto da venire additato quale emissario del demonio.

    Altri aneddoti tramandano di come Johnson fosse capace di riprodurre nota per nota qualsiasi melodia ascoltasse, fosse per radio come in un locale affollato e senza porvi la benché minima attenzione.


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    La lapide di Robert Johnson

    Il 16 agosto 1938, a soli 27 anni, Robert Johnson muore a Greenwood, nel suo Mississippi.

    Non è possibile definire con certezza quali furono le ragioni del decesso: il certificato di morte, registrato all'Ufficio di Stato Civile di Jackson, Mississippi,
    il 18 agosto, non attribuisce il decesso ad alcuna causa specifica e segnala oltretutto che ragione della sua dipartita sia da ricercarsi
    anche nel fatto che nessun medico abbia avuto modo (non si sa per quale motivo) di prestargli cure nella fase dell'agonia.

    Le testimonianze di Sonny Boy Williamson II e David Honeyboy Edwards attestano che la notte del 13 agosto 1938 Robert Johnson si trovava a suonare con loro al Three Forks, un locale a 15 miglia da Greenwood nel quale i tre suonavano ogni sabato sera a seguito di un ingaggio che durava da alcune settimane.

    Era apparso subito evidente come Johnson avesse una storia con la moglie del gestore del locale, il quale era consapevole del fatto pur continuando a contattarlo lo stesso.

    Racconta Sonny Boy che durante la serata, complici l’alcol e l’atmosfera di grande eccitazione, gli atteggiamenti dei due furono talmente spudorati da risultare persino
    imbarazzanti.

    Altrettanto chiara era la rabbia dipinta sul volto del barman.

    Quando durante una pausa venne passata a Robert una bottiglia da mezza pinta di whisky senza tappo, Sonny Boy gliela fece cadere di mano, avvertendolo che non
    era prudente bere da una bottiglia aperta; nondimeno questi si infuriò e bevve con stizza la successiva bottiglia, ugualmente passatagli già
    stappata.

    Poco dopo risultò evidente che Johnson non era più in condizione di suonare, al punto che lasciò la chitarra e si alzò per andare via, in stato confusionale.

    Fu accompagnato a casa di un amico, dove dopo poche ore iniziò a delirare - si trattava dei primi segni di avvelenamento.

    Qui morì il martedì successivo, dopo due giorni di intensa agonia.

    La vera tomba di Robert Johnson non è ancora ufficialmente definita.

    Nei dintorni di Greenwood ci sono ben tre pietre tombali con il nome di Robert Johnson inciso sopra.

    • nel cimitero della Chiesa Missionaria Batista di Mount Zion a Morgan City, Mississippi, poco distante da Greenwood, c'è un grande obelisco, posto nel 1990 su una lapide preesistente, con incisi tutti i titoli dei blues di Robert Johnson. L'opera è stata pagata dalla Columbia Records e da privati del Mont Zion Memorial Fund. Secondo gli ultimi studi, è da considerarsi il sito più attendibile per la sua tomba.
    • "Resting in the Blues" è la frase scritta su una piccola lapide intestata a Robert Johnson nel cimitero di Payne Chapel vicino a Quito, Mississippi
    • La Sony Music ha restaurato la lapide sul terzo sito, sotto un enorme albero nel cimitero della Little Zion Church a nord di Greenwood lungo la Money Road.
    Queste ambiguità non hanno fatto altro che alimentare ulteriormente la leggenda sulla sua vita e la sua morte.

    Complice la sua prematura scomparsa, le incisioni effettuate da Robert Johnson risultano essere limitate a sole 29 tracce; per 13 di esse è stato possibile rinvenire anche le rispettive alternate takes – all'epoca scartate in quanto giudicate meno brillanti delle versioni poi pubblicate su 78 giri – per un totale di 42 registrazioni complessivamente note.

    Un certo H.C. Speirs, negoziante di dischi di Jackson, introdusse Robert Johnson ad Ernie Oertle, un famoso scopritore di talenti;
    quest'ultimo organizzò per lui alcune sedute di registrazione in una stanza d'albergo (sul cui nome non vi sono certezze) a Dallas. In sole cinque sessioni fra il novembre del 1936 ed il giugno del 1937 vennero incise le 29 canzoni che rappresentano l'intera discografia di Robert Johnson.

    Negli ultimi anni tra le cerchie di appassionati hanno preso sempre maggior piede dubbi sulle reali tonalità e velocità di esecuzione di Robert Johnson: secondo i sostenitori di questa teoria le registrazioni dei pezzi del bluesman sarebbero state velocizzate, deliberatamente o meno, di circa il 20% in fase di stampa.

    Se ciò fosse vero, questo significherebbe che la reale voce di Johnson sarebbe molto meno acuta di come la ascoltiamo oggi.

    La teoria si basa su un'analisi dello stile strumentale di Jonhson: per eseguire i brani esattamente come li sentiamo oggi dalle sue registrazioni, il bluesman avrebbe dovuto utilizzare in diversi pezzi un capotasto al quarto tasto, spingendosi durante l'esecuzione in posizioni chitarristicamente scomode, in particolar modo sui modelli di
    chitarra che si suppone egli suonasse.

    Effettivamente il consorzio OKeh/Vocalion, che pubblicò originariamente il materiale, era noto per la sua prassi di aumentare il numero di giri al minuto delle sue incisioni (dai 78 agli 81) per fare suonare i brani maggiormente moderni e aggressivi. Essendo oggigiorno le fonti originali delle registrazioni andate perdute, non è possibileverificare se effettivamente ci sia stato un intervento di questo tipo da parte dei tecnici del suono.

    Le 29 tracce

    La seguente tabella elenca le 29 tracce incise da Johnson nell'arco della propria carriera.Da notare che per alcune di esse esistono ancora delle alternate takes, ossia delle registrazioni di prova che furono effettuate per permettere di scegliere la versione migliore. Le sessioni di registrazione furono cinque: le prime tre (tracce 1-16) effettuate a San Antonio, in Texas nel novembre del 1936: le ultime due (tracce 17-29) effettuate a Dallas, sempre in Texas, nel giugno del 1937.



    1. Kindhearted Woman BluesI Believe
    2. I'll Dust My Broom
    3. Sweet Home Chicago
    4. Rambling On My Mind
    5. When You Got a Good Friend
    6. Come On In My Kitchen
    7. Terraplane Blues
    8. Phonograph Blues
    9. 32-20 Blues
    10. They're Red Hot
    11. Dead Shrimp Blues
    12. Cross Road Blues
    13. Walking Blues
    14. Texas 14 Last Fair Deal Gone Down
    15. Preaching Blues (Up Jumped the Devil)
    16. If I Had Possession Over Judgment Day
    17. Stones in My Passway
    18. I'm a Steady Rollin' Man
    19. From Four Till Late
    20. Hellhound On My Trail
    21. Little Queen of Spades
    22. Malted Milk
    23. Drunken Hearted Man Take
    24. Me And The Devil Blues
    25. Stop Breakin' Down Blues
    26. Traveling Riverside Blues
    27. Honeymoon Blues
    28. Love In Vain
    29. Milkcow's Calf Blues Take


    Viene qui riportata la sola discografia essenziale delle riedizioni in CD, omettendo i 78 giri singolarmente pubblicati negli anni '30 e i successivi compendi in vinile.

    • 1990 - The Complete Studio Recordings - 2CD
    • 1994 - King Of Delta Blues Singers
    • 1997 - King Of Delta Blues
    • 2003 - Martin Scorsese Presents the Blues: Robert Johnson
    • 2004 - King Of Delta Blues Singers, Vo



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