Si parla sempre dei controlli, delle sanzioni ma non è mai chiara una cosa: “Chi fa effettivamente questi controlli?”
Ci sono molteplici organismi preposti a controllare la musica dal vivo e dj set nei locali o manifestazioni.
Non è solo la SIAE, sebbene questa sia la prima che viene in mente quando si parla di musica. Ci sono anche Guardia di Finanza, INPS, INAIL, Ispettorato del Lavoro e, ovviamente, i Carabinieri e Polizia Municipale ma questi ultimi 2 controllano principalmente che si rispettino gli orari e i decibel oltre che l’ordine pubblico.
Generalmente tutti questi enti, in particolare gli ultimi due, si muovono in maniera trasversale incrociando il controllo e le competenze e ampliando le verifiche anche al settore dell’altro. Infatti generalmente quando in un locale vi è un controllo da parte dell’Ispettorato del Lavoro è fatto insieme alla Guardia di Finanza.
COSA CHIEDONO AGLI ARTISTI?
Ovviamente vengono chiesti i documenti di tutti quelli che risultano “lavoratori” in quella serata. Generalmente poi viene fatta un intervista dove si chiede se si è iscritti a una cooperativa (non è un obbligo da parte dell’artista), se si possiede agibilità o meno, se si rientra nei casi di esenzione o meno, se si sta operando per conto diretto del locale, quanto è il compenso … e tutte le informazioni che servono loro per verificare la regolarità generale della posizione lavorativa dei singoli.
Quando vi è un lavoratore non in regola (in nero) scattano le sanzioni per il gestore del locale o organizzatore dell’evento.
Ci sono molteplici organismi preposti a controllare la musica dal vivo e dj set nei locali o manifestazioni.
Non è solo la SIAE, sebbene questa sia la prima che viene in mente quando si parla di musica. Ci sono anche Guardia di Finanza, INPS, INAIL, Ispettorato del Lavoro e, ovviamente, i Carabinieri e Polizia Municipale ma questi ultimi 2 controllano principalmente che si rispettino gli orari e i decibel oltre che l’ordine pubblico.
- La SIAE si occupa di “diritti d’autore” ovvero controlla che siano stati fatti, da parte del locale o organizzatore, i permessi “SIAE” per l’iniziativa, che ci sia il borderò e che questo sia stato compilato nel modo corretto dall’artista (riportando i titoli e gli autori dei brani che effettivamente sono stati riprodotti e che questi siano indicati nell’ordine corretto), e che, nel caso dei dj, si stia utilizzando materiale originale.
- La Guardia di Finanza controlla principalmente la parte fiscale ovvero che gli artisti siano in regola per quanto concerne i compensi e che vi sia regolare documentazione (fatture, note, ricevute, voucher).
- L’Ispettorato del Lavoro verifica, dal nome, che i lavoratori (artisti compresi) siano regolarmente assunti, regolarmente retribuiti e che gli siano versati i contributi (agibilità INPS ex Gestione ENPALS ecc.).
- L’INPS e l’INAIL hanno il compito di verificare periodicamente la regolarità contributiva, ovvero di accertare che i contributi vengano versati correttamente e dichiarati.
Generalmente tutti questi enti, in particolare gli ultimi due, si muovono in maniera trasversale incrociando il controllo e le competenze e ampliando le verifiche anche al settore dell’altro. Infatti generalmente quando in un locale vi è un controllo da parte dell’Ispettorato del Lavoro è fatto insieme alla Guardia di Finanza.
COSA CHIEDONO AGLI ARTISTI?
Ovviamente vengono chiesti i documenti di tutti quelli che risultano “lavoratori” in quella serata. Generalmente poi viene fatta un intervista dove si chiede se si è iscritti a una cooperativa (non è un obbligo da parte dell’artista), se si possiede agibilità o meno, se si rientra nei casi di esenzione o meno, se si sta operando per conto diretto del locale, quanto è il compenso … e tutte le informazioni che servono loro per verificare la regolarità generale della posizione lavorativa dei singoli.
Quando vi è un lavoratore non in regola (in nero) scattano le sanzioni per il gestore del locale o organizzatore dell’evento.