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    Ue propone regole per favorire la musica online

    SILLO
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    Ue propone regole per favorire la musica online Empty Ue propone regole per favorire la musica online

    Messaggio Da SILLO Gio 12 Lug 2012 - 23:40

    BRUXELLES, 11 LUG - Migliorare la varieta' e l'offerta legale della musica online regolamentando per la prima volta a livello Ue le societa' di gestione collettiva dei diritti d'autore. E' la proposta presentata oggi dal commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, che intende rendere piu' agevole ma anche piu' trasparente la gestione del copyright nei 27 Paesi dell'Unione.

    Le oltre 250 societa' di gestione dei diritti d'autore presenti in Europa, come per esempio la Siae in Italia, la Sacem in Francia o la Prs in Gran Bretagna, rappresentano infatti un giro d'affari annuo da 6 miliardi di euro. E la raccolta dei diritti d'autore solo per il settore musicale e' pari all'80% degli introiti complessivi.

    Con le nuove regole proposte da Bruxelles sara' quindi piu' facile, per esempio, che le canzoni italiane in repertorio alla Siae siano distribuite da Itunes o dalle piattaforme di musica online anche negli altri Paesi, assicurando con una sola mossa il pagamento dei diritti agli autori e piu' scelta per chi ascolta musica. ''Proponiamo un contratto 'win-win' per i consumatori, gli autori, le societa' e la diversita' culturale'', ha commentato Barnier.

    Pink Floyd e Radiohead bocciano proposta Ue - Difende i manager e non i musicisti, perche' non fa abbastanza per garantirne la remunerazione dei diritti. E' senza appello la bocciatura di Radiohead e Pink Floyd nei confronti della proposta della Commissione Ue di regolamentare le societa' di gestione dei diritti d'autore. Le due band non hanno perso tempo e hanno inviato una lettera a Bruxelles, dove la accusano di avere ''rubato le speranze'' degli artisti e si dicono ''profondamente delusi dalla scelta di difendere gli interessi di una minoranza di manager e di investitori''.

    Secondo i musicisti, le societa' di raccolta dei diritti non hanno versato agli artisti cifre ben piu' alte di quelle citate dalla Commissione, che parla di 3,6 miliardi di euro nel solo 2010. E tuttora queste non avranno incentivi a effettuare i pagamenti. Anzi, la nuova disposizione Ue che prevede che le societa' possano intascarsi i diritti dopo 5 anni se non sono stati rintracciati gli artisti, va nel senso opposto e ''legittima una delle peggiori forme di appropriazione indebita in Europa''. La proposta Ue da' anche un anno di tempo alle societa' per pagare le royalties delle canzoni a chi ne detiene il copyright.


    Discografici italiani, proposta Ue passo avanti - Un ''importante passo in avanti''. E' il giudizio ''positivo'' dei discografici italiani sulla proposta presentata oggi dalla Commissione Ue per regolamentare le societa' di gestione collettiva dei diritti d'autore nell'ambito della musica online. Con questa proposta, infatti, sono state stabilite ''regoledi trasparenza e di governance nell'amministrazione dei diritti che sono fondamentali'' nell'era digitale, ha sottolineato il presidente di SCF Enzo Mazza, il consorzio che in Italia opera nella raccolta dei diritti musicali dei produttori discografici. Il settore, infatti, rappresenta da solo quasi il 25% del mercato musicale italiano. Con la diffusione e la commercializzazione della musica su internet le royalties ''si frammentano sempre di piu''', perquesto, ha spiegato Mazza, e' ''necessario che ogni titolare possa ricevere proventi sulla base delle effettive utilizzazioni''. In ogni caso SCF, ha assicurato il suo presidente, opera gia' ''in linea'' con le disposizioni sulla trasparenza promosse da Bruxelles.

    vai all'articolo su ANSA.IT



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